Sesto al Reghena, un incantevole borgo situato nella bassa pianura del Friuli Venezia Giulia, al confine con la regione Veneto, incanta i visitatori con il suo ricco patrimonio storico e architettonico. Questa pittoresca località, dalla popolarità crescente, vanta una storia millenaria e offre un’esperienza indimenticabile a chiunque decida di esplorarla.
La storia di Sesto al Reghena
Da insediamento pre-romano a centro monastico sotto il dominio longobardo, Sesto al Reghena ha attraversato epoche di grande importanza storica. Il borgo Abbaziale dedicato a Santa Maria nasce tra il 730 e 735 d.C. ad opera di tre fratelli nobili longobardi, che dotarono il monastero del loro patrimonio, che si estendeva in tutto l’attuale triveneto.L’Abbazia assunse l’aspetto di un vero e proprio castello medievale con tanto di torri, mura e fossato come sistema di difesa.
Dopo la devastazione inflitta dagli Ungari nel 889, che bruciarono e distrussero il borgo, eccola risorgere dalle ceneri durante il medioevo, periodo che ha contribuito a plasmare il carattere di questo luogo. Tra il 1300 e 1330 un gruppo di pittori allievi di Giotto abbellisce l’abbazia di numerosi affreschi di mirabile valore, alcuni dei quali tuttora conservati.
Nel 1400, l’invasione da parte della Repubblica di Venezia segnò un altro capitolo fondamentale nella storia di Sesto al Reghena, che in seguito fu annessa al Regno d’Italia.
Il nome stesso della località, “Sesto al Reghena”, affonda le radici nella sua storia millenaria, richiamando antiche origini in quanto Sesto era una stazione militare romana situata al sesto miliario della strada che collegava Iulia Concordia con il Norico, mentre Reghena è il fiume che attraversa il paese.
Cosa vedere a Sesto al Reghena
Abbazia benedettina di “Santa Maria in Silvis”
Tra le principali attrazioni di Sesto al Reghena spicca l’Abbazia benedettina di Santa Maria in Silvis, immersa nel verde di un ampio parco, che una volta fu una vasta foresta, ovvero “silva” in latino.
Per entrare nella piazza centrale dell’abbazia si attraversa la torre, unica superstite delle sette iniziali. Una volta attraversata troviamo difronte il campanile, che una volta svolgeva il compito di torre di vedetta del castello, a sinistra l’antica cancelleria abbaziale e sulla destra la residenza degli abati, che oggi è sede del municipio. Sulla facciata di questo fabbricato si possono ammirare i ben conservati affreschi con gli stemmi degli abati commendatari.
La sua architettura imponente, con la torre Grimani d’ingresso realizzata nel XV secolo, la residenza dell’abate e le ricche decorazioni interne della basilica eseguiti da pittori della scuola di Giotto, testimoniano la sua importanza storica e culturale e affascinano i molti turisti che vengono a visitarla. In particolare consigliamo la visita all’interno dell’Abbazia per la bellezza dei reperti, degli affreschi, dell’altare e della visita alla cripta situata sotto il presbiterio, che conserva l’urna di S. Anastasia.
Il centro storico
Nonostante le sue dimensioni contenute, il centro storico di Sesto al Reghena è ricco di fascino e storia. Tra le sue gemme si trovano “Villa Zanardini” risalente al XVII secolo, contornata da due vicine barchesse, aperta al pubblico durante le giornate del FAI, e “Palazzo Burovich” con una facciata in parte affrescata con scene agresti. Da non perdere anche il suggestivo giardino all’italiana, un vero e proprio scrigno di aiuole verdi e armonia di roseti.
Il paesaggio naturale
Per gli amanti della natura, Sesto al Reghena offre incantevoli scorci per rilassanti passeggiate nel verde.Ricordiamo in particolare i “Prati Burovich”, a soli 300 metri circa dall’Abbazia dove respirare a pieni polmoni camminando tranquillamente all’ombra degli olmi, querce e gelsi, lungo i sentieri tracciati tra i prati dove fioriscono varie specie di piante utili all’impollinazione delle api e rifugio ideale per diversi tipi di uccelli e scoiattoli.Degna di nota anche la “Fontana di Venchiaredo” sorgente di acqua risorgiva nel boschetto situato tra Sesto al Reghena e Bagnarola, che fu fonte di ispirazione per due famosi scrittori italiani come Ippolito Nievo e Pier Paolo Pasolini. Infine vogliamo suggerire un passaggio ai “Mulini di Stalis” localizzati sul fiume Lemene, recentemente restaurati, vengono chiamati Stalis in quanto pensati in una zona ampia con stalle per animali. Immersi in un ambiente suggestivo, questi luoghi invitano alla contemplazione e al relax, regalando momenti di pace e serenità.
Come arrivare a Sesto al Reghena
Per raggiungere questo scrigno di storia e bellezza del Friuli, è possibile utilizzare diversi mezzi di trasporto.
Certamente il più comodo e consigliato è l’auto, prendendo l’autostrada gratuita A28 da Portogruaro con l’uscita a “Sesto al Reghena” ci si impiega circa 10 minuti. Dall’uscita dell’autostrada seguire le indicazioni per il centro di Sesto al Reghena che dista solo qualche chilometro.
Se non siete muniti di auto, ma arrivate in treno dovete scendere alla stazione ferroviaria di Portogruaro/Caorle e poi prendere un autobus ATVO, che impiegherà circa 20 minuti.
Se siete appassionati di bicicletta vi consigliamo il percorso da Portogruaro a Sesto al Reghena passando per Gruaro attraverso una strada non molto frequentata per circa 12 chilometri percorribili in meno di 40 minuti.
L’invito è lanciato: concedetevi il piacere di esplorare le bellezze di Sesto al Reghena e lasciatevi affascinare dalla sua storia e dai suoi tesori nascosti.
Potete cogliere l’occasione di una visita a questo piccolo ma sorprendente paese della campagna Veneta per soggiornare qualche giorno in una delle nostre località balneari come Bibione, Jesolo e Caorle ed approfittare per un bagno di sole e mare.
Infine vi consigliamo l’iscrizione alla newsletter di Agenzia Lampo per rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità ed eventi della zona e soprattutto sulle offerte e promozioni in corso. Buon viaggio alla scoperta di Sesto al Reghena!