Jesolo è un comune della costa veneta molto noto in tutta Europa per la sua lunghissima spiaggia dorata, il mare limpido e per la vivacità del lido, che attrae tanti turisti con strutture residenziali, villaggi, alberghi e case vacanze di primo ordine.
Jesolo Lido si trova in posizione privilegiata sul mare Adriatico a pochi chilometri da Venezia, raggiungibile con breve tragitto in traghetto da Punta Sabbioni.Jesolo Paese con il centro storico e il Comune dista solo 5 chilometri da Jesolo Lido dove sorgono tutte le strutture turistiche affacciate sulla spiaggia e il mare.
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Ora vogliamo parlarti della storia di Jesolo, unica e misteriosa grazie a leggende e credenze popolari che circolano accanto agli eventi storici principali.
Perché si chiama Jesolo?
L’antico nome di Jesolo era Equilium (città dei cavalli) perché nella zona i Veneti erano riconosciuti come esperti allevatori di cavalli. Successivamente dal 500 al 1930, quando la posizione di Jesolo era strategica per i traffici commerciali di Venezia, la località prese il nome di Cava Zuccherina, dal nome del canale costruito dall’ingegnere veneziano Alvise Zucharin (canale in veneziano si diceva Cava).
Nel 1930 dopo la distruzione della Grande Guerra ci fu un periodo di risveglio, di bonifica delle terre e un gran fervore per donare a queste genti un futuro di maggiore benessere. In tale occasione si decise quindi di sostituirne il nome “Cava Zuccherina” che ormai era sinonimo di paludi e malaria e fu scelto il nome Jesolo con grande soddisfazione della popolazione, che un po’ alla volta cominciò ad intuire ed apprezzare anche i benefici della vicinanza al mare con i suoi poteri curativi. Va considerato che già in passato il nome Equilio aveva subito nel tempo diverse mutazioni in Esolo, Exulo, Iesulo, Giesolo, Jexollo fino a all’attuale Jesolo.
La storia di Jesolo: dalle origini ad oggi
La storia di questa fascia di terra è molto legata nei secoli alla sua conformazione fisica che mescolava i terreni coltivati e le selve dell’entroterra al mare Adriatico attraverso lagune, barene e una miriade di piccole isole create nel tempo dai fiumi che scendevano a valle.Tra le particolarità di Lido di Jesolo menzioniamo sicuramente la sua lunghissima isola pedonale e i suoi innumerevoli pontili di legno. Lo scopo della realizzazione negli anni ‘80 di questi manufatti in cemento rivestiti di legno nella parte soggetta a calpestio è quello di evitare l’erosione a favore del ripascimento dell’arenile.La passeggiata in legno permette comunque ai bagnanti di stendersi a prendere il sole godendo nel contempo della brezza portata dalle onde del mare, ma ricordiamo che è vietato tuffarsi dai pontili per la pericolosità dovuta alle continue modifiche del fondo sabbioso per le correnti marine.
Le origini antiche di Jesolo
In questi terreni alluvionali si insediarono i primi centri abitati, che verso il 600 d.C. furono sottomessi dai Longobardi che invasero questa zona ed alcuni paesi dell’entroterra. Questo fece sì che a seguito delle invasioni barbariche diverse popolazioni fuggirono dalle città interne e si rifugiarono nelle isole verso il mare dando così sempre maggiore vita e un aumento di popolazione a Jesolo, che man mano diventava anche punto strategico per il commercio marittimo tra i mercati italiani e quelli bizantini.
Purtroppo varie alluvioni che si susseguirono e anche un maremoto nel 1110 resero sempre più precaria e difficile la vita degli uomini in questo angolo di terra, fino a quando alcuni nobili Veneziani che possedevano diversi terreni vi si insediarono, costruendo una chiesa attorno alla quale si formò nuovamente un villaggio i cui abitanti avevano nuovamente un nucleo di appartenenza e potevano quindi tornare a dedicarsi con le loro famiglie all’agricoltura e all’allevamento del bestiame.
Medioevo e dominio Veneziano sulla città di Jesolo
Grazie ad alcuni possidenti Veneziani iniziarono nella zona notevoli attività di bonifica, che richiesero subito nuovi lavoratori, che successivamente furono impiegati nella coltivazione delle terre bonificate. Questo portò ad uno sviluppo notevole, ad un grande aumento della popolazione, alla costruzione di chiese e alla fondazione di una sede vescovile. Il casato dei veneziani “Soranzo” attuando nel tempo diversi interventi contro i danni da alluvioni, portò nuovi abitanti, possibilità di scambi commerciali, un proliferare delle attività di allevamento, che erano sempre state una fonte di sostentamento in queste terre.
Tuttavia la storia aveva in serbo ancora grandi prove per questa regione e purtroppo la grande guerra del 1917 bloccò nuovamente il prosperare di Jesolo con combattimenti feroci e la perdita di tante vite con l’invasione austro-ungarica.
La rinascita di Jesolo nel XX secolo
Al termine della guerra nel 1930 la città abbandona il nome di Cava Zuccherina e assume il nome di Jesolo. Ci fu nuovamente una notevole ripresa della bonifica con uno sviluppo considerevole delle aree destinate all’agricoltura: un susseguirsi di campi di frumento, granoturco, barbabietole da zucchero, foraggi per le stalle e vigneti rappresentavano una nuova ricchezza.
Oltre a questo si svilupparono diversi mestieri di tipo artigianale per rispondere alle varie esigenze abitative della popolazione, che dal canto suo un po’ alla volta cominciò dal centro del paese a recarsi in bicicletta o con i carretti verso il Lido per apprezzare gli aspetti curativi e di svago della spiaggia.
Sorsero con gli anni i primi stabilimenti balneari e poi con una progressione inarrestabile altri fabbricati, alberghi e case vacanza per arrivare fino alla moderna ed apprezzata località turistica che conosciamo oggi e che risponde con gentile accoglienza e professionalità alle esigenze del turista dei giorni nostri.
Jesolo: curiosità ed antiche tradizioni e leggende.
Lo stemma della città di Jesolo rappresenta un drago alato con testa di cavallo, cercando un significato a questa scelta si presume che la testa equina derivi dal suo antico nome Equilium, mentre l’immagine del “Drago” in realtà non avrebbe nulla a vedere con draghi e streghe medioevali, ma probabilmente deriva dall’antico modo veneto di pronunciare il verbo “cacciare” cioè “trar”. Ancora oggi “vado a caccia” per alcuni anziani veneti viene detto “vae a trae”, da lì il passo successivo può essere stato “Valle del Traco”, poi storpiato in “Valle del Draco” e infine “Valle del Drago”. Del resto le zone umide dove i nobili Veneziani andavano a cacciare e pescare molto probabilmente con le nebbie notturne bene si prestavano ad alimentare storie e racconti di fantasmi e creature mitologiche.
La leggenda di Cristo Re
Si racconta che nel 17° secolo un giorno un contadino che stava arando con i buoi il campo di una valle Jesolana si accorse improvvisamente che gli animali si erano fermati, inutili i suoi incitamenti a proseguire nel lavoro, andò a vedere cosa stesse succedendo e trovò a terra davanti ai buoi un crocefisso. Lo raccolse con cura e lo portò al parroco che lo chiuse in un armadio della sacrestia.
La mattina seguente il contadino tornò sul podere per continuare il lavoro, ma ancora una volta l’aratro si fermò nello stesso punto in quanto non c’era verso di far procedere gli animali. Il buon uomo allora tornò a guardare cosa stesse impedendo il cammino dei suoi buoi e con grande stupore vide nuovamente a terra l’immagine del Cristo del giorno prima. Lo prese e lo porto nuovamente al prete, che aprì l’armadio per riporlo, ma con grande sorpresa dentro l’armadio non c’era più il crocefisso riposto in giorno prima.
In paese si parlò subito di miracolo e la famiglia Zen che possedeva diverse terre in quella zona fece erigere una chiesettaproprio nel punto esatto del ritrovamento.
L’attuale chiesetta dedicata a Cristo Re è una versione ristrutturata della prima costruzione e sorge alle porte di Cavallino su un terreno privato della famiglia Campagner. Una volta all’anno il 1° Maggio nella cappella viene celebrata una Santa Messa durante la quale il sacerdote benedice la borgata e porta il crocefisso fino alla riva del fiume Sile.
La leggenda del Ricamo del mare
Un altro racconto affascinante è quello che interessa la vicina isola di Burano e narra di un giovane pescatore che in mare aperto venne tentato dalle sirene ammaliatrici, ma fedele alla sua amata, non si lasciò tentare e fece ritorno in porto.
A quel punto la regina delle Sirene ammirata dal comportamento del giovane con un colpo di coda trasformò la scia della barca in un bellissimo velo da sposa, che tutti ammirarono al matrimonio. Le donne dell’isola provarono subito a farne uno simile con sottilissimo filo candido e da lì nacque la tradizione dei merletti di Burano famosi in tutto il mondo.
Il Ponte del Diavolo di Torcello
Sempre non lontano da Jesolo troviamo l’isola di Torcello, dove esiste un ponte senza parapetto detto “Ponte del Diavolo”.
Il nome di questo ponte sembra derivare in parte dal soprannome di una famiglia locale “i Diavoli”, ma anche da una storia ben più romanzata, che parla dell’amore tra una fanciulla Veneziana e un ufficiale Austriaco. Naturalmente la storia non era ben vista dalla famiglia di lei, che tentò di allontanare i due amanti. Avendo ricevuto notizia della morte dell’uomo, la ragazza voleva togliersi la vita per l’impossibilità di vivere il suo amore, allorché un amico la consigliò di rivolgersi ad una strega che poteva aiutarla.
La strega strinse un patto con il diavolo per riavere l’uomo in cambio delle anime di sette bambini. La fattucchiera diede alla ragazza una moneta d’oro e una candela accesa per attraversare il ponte e in quel momento apparve il diavolo che prese la moneta e consegnò il giovane austriaco, mentre i due ragazzi allo spegnersi della candela, videro apparire la strada per la felicità.
Restava alla strega saldare il debito conducendo le anime dei fanciulli attraverso il ponte il 24 dicembre, ma la stessa fu uccisa rincasando e quindi da allora il diavolo si presenta al ponte ogni vigilia di Natale sotto forma di gatto nero per riscuotere il suo pagamento mancato. E’ solo una leggenda, ma in effetti mette un po’ i brividi!
Le feste popolari e le celebrazioni a Jesolo
A Jesolo non ci si annoia mai! C’è sempre il sole, la spiaggia e il mare a tenerti compagnia e una moltitudine di spettacoli, eventi e feste a cui prendere parte. Eccone alcune:
Mercato settimanale a Jesolo paese
Tutti i venerdì mattina fino alle ore 13.00 ti attende il mercato settimanale nel centro storico di Jesolo Paese con bancarelle di frutta, verdura, formaggi, affettati, abbigliamento, oggettistica per la casa, giocattoli, regalistica, e molto altro. Non perdertelo, si fanno ottimi acquisti!
Jesolo Vintage Village
Da due estati a maggio il villaggio più pazzo e colorato dell’estate lo trovi a Piazza Mazzini e Piazza Aurora per un’esposizione di abbigliamento, accessori, vinili e modernariato in stile vintage.
Avrai la possibilità di trovare quella cosa particolare o qualche rarità che cercavi da tanto tempo!
Equilium in festa
Dalla metà di giugno per due settimane nel centro storico di Jesolo si celebra la festa del patrono San Giovanni Battista. Troverai celebrazioni religiose, spettacoli teatrali, stand enogastronomici, escursioni in Kayak lungo il canale Caigo, intrattenimento per tutta la famiglia, giochi di una volta, animazione, mercatino dell’antiquariato, il Palio delle Contrade e fuochi d’artificio finali.
Wine Festival
A Piazza Milano a fine settembre un appuntamento da non mancare se sei un amante dei vini, avrai la possibilità di degustare una selezione di vini pregiati accompagnati da eccellenze culinarie Venete.
Assapora un raffinato Valpolicella, l’elegante Custoza, il frizzante Prosecco o l’intenso Amarone con un sottofondo ogni sera di musica dal vivo.
Festa del Sugaman
Da ormai diversi anni un evento ufficiale per salutare l’estate che finisce a fine settembre, tutti sono invitati a partecipare a Piazza Milano con un ricco programma di intrattenimento, musica, food & beverage, giostre e dolciumi. Divertimento assicurato per grandi e piccini.
Queste storie, leggende e tradizioni di Jesolo hanno incuriosito?
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